Il sogno di Paolo: «Quelli come noi devono avere una possibilità»

Presentato il 6 Novembre 2018 il progetto “Book Box” di A.N.G.S.A. Novara-Vercelli e Associazione “E. Micheli”: un percorso per l’avviamento al lavoro di giovani adulti autistici.

Si chiama Paolo, ed è un ragazzone robusto e dagli occhi acuti e vivissimi. Si emoziona un po’ quando lo chiamano a parlare avanti ai giornalisti. «Sono contento – dice – per questa iniziativa, che mi permette di non rimanere a casa a fare niente. Spero che vada bene, perché voglio dare una possibilità di vivere meglio non solo a me, ma a tutti quelli come me».

Paolo è uno dei 25 ragazzi coinvolti nel progetto “Book Box”, promosso da A.N.G.S.A. Novara Vercelli e dall’Associazione per l’Autismo “Enrico Micheli” onlus.

«L’idea – racconta Priscilla Pasino, presidente di A.N.G.S.A. Novara Vercelli – è semplice: allestire una piccola libreria nelle sale d’attesa di luoghi frequentati da bambini, ragazzi e adulti come studi medici, palestre, bar, centri per l’estetica la cui cura, aggiornamento periodico, raccolta libri nei punti raccolta e distribuzione di volumi e riviste sarà affidata a ragazzi autistici, accompagnati dai loro educatori».

“Book Box” – che è stato presentato alla stampa questa mattina nella sede della Fondazione Comunità del Novarese, che ha sposato e sostiene il progetto – nasce da un’idea di Marilena Zacchini educatrice professionale specializzata nel lavoro con persone portatrici di un disturbo dello spettro autistico. L’iniziativa è stata avviata in via sperimentale a Firenze e successivamente, avviato anche in altre città tra cui Valdarno, Cremona, Lanciano, Trento, Piacenza e Milano e ora, sbarca a Novara».

«Il progetto – spiega Zacchini – scaturisce da un amore visionario per queste persone speciali. Ed ha una ambizione, quella di cambiare lo sguardo della gente su di loro. Li incontreranno per strada, mentre portano i libri. Abbiamo sperimentato che anche i soggetti con una forma grave di autismo riescono a sillabare “Book Box”. Sarà un modo per farsi riconoscere».

I libri sono donati dalle case editrici ma anche da famiglie o singoli che scelgono di partecipare al progetto. L’importante è che i volumi abbiano caratteristiche ben precise: siano maneggevoli (e non con troppe pagine) e composti di racconti o sezioni che possano essere lette in un periodo di tempo limitato che è quello presumibilmente trascorso in una sala d’attesa.

I volumi vengono poi catalogati e archiviati dai ragazzi, accompagnati dagli educatori, in scatoloni “marchiati” per risultare riconoscibili, nei locali concessi all’Associazione, gratuitamente, dal CST No Vco e, tramite la Provincia di Novara, dall’Istituto “G. Bonfantini”.

I libri vengono, poi, portati nelle librerie speciali, realizzate dalla Falegnameria Sociale Fadabrav, posizionate nei locali che hanno stipulato la convenzione di adesione al progetto, che sono già una sessantina in città.

«La sfida dell’autismo – conclude Priscila Pasino – continua a bussarci alla porta. Il nostro centro ormai rinomato per i trattamenti doveva dare una nuova svolta: riuscire ad inserire i nostri ragazzi nel mondo del lavoro. BookBox arriva proprio in questo momento. La bellezza di questo progetto è che  farà incontrare i ragazzi, ormai uomini in molti casi, con la città fornendo, così, una
bellissima opportunità alla gente di conoscere più da vicino il mondo dell’autismo e delle sue
potenzialità».

È il sogno di Paolo, che, forse, comincia a diventare realtà.

Fonte: La Voce di Novara